lunedì 25 luglio 2011

Non solo manicure ...





Le unghie, un simbolo di bellezza e della cura di se, ma anche un biglietto da visita della nostra salute: se non crescono adeguatamente, si sfaldano, o si macchiano vuol dire che c’è qualcosa che non va nel nostro organismo.

Il costituente principale delle unghie è la cheratina, una sostanza proteica che le rende dure e compatte. Gli elementi che costituiscono la cheratina vengono assunti principalmente con la dieta, per questo a causa di un’alimentazione errata o di altri fattori come problemi ormonali, allergie e micosi tale proteina potrebbe non essere prodotta in maniera sufficiente.Per garantire una buona salute delle nostre unghie è dunque necessario assumere in quantità sufficiente alcune sostanze:- Silicio: è contenuto nei cereali, ottimi per una colazione buona ed equilibrata.- Zolfo: è presente nell'aglio e nella cipolla e insieme al silicio dona alle unghie la loro robustezza.- Proteine sulfonate: servono a rinforzare la cheratina e si possono trovare in grandi quantità nella pelle del pollo arrosto e nei gusci dei crostacei.- Molibdeno e Zinco: li troviamo nei latticini, legumi, uova, pesce, germe di grano e riso integrale. Sono minerali indispensabili per la produzione della cheratina.- Vitamina H: la si può introdurre con uova, lenticchie e pane integrale.

venerdì 22 luglio 2011

Il sale









Ipertensione

L’ipertensione arteriosa oggi è una delle malattie maggiormente diffusa nei paesi industrializzati, spesso molti soggetti non sono a conoscenza del loro stato patologico se non prima della comparsa di un evento eclatante, ecco perché l’attenzione delle strutture informative preposte è rivolta verso delle adeguate campagne informative. L’ipertensione è una patologia caratterizzata da un aumento considerevole della pressione sanguigna con valori oltre la norma . Un individuo viene definito iperteso quando la sua pressione arteriosa sistolica o massima è superiore a 140 mmHg e quella diastolica o minima è superiore a 95 mmHg; questi valori, tuttavia, variano in continuazione, per cui prima di confermare una diagnosi d’ipertensione la pressione deve essere misurata più volte.
L’ipertensione è uno dei fattori di rischio dell’insorgenza della malattia aterosclerotica, per esempio: l’ictus, l’infarto del miocardio, la malattia coronarica, lo scompenso cardiaco congestizio e le malattie arteriose periferiche. Sicuramente uno dei fattori causali dell’ipertensione è l’alimentazione errata, insieme con questa vi sono tre terapie, non farmacologiche, correlate e raccomandate dalle società scientifiche che sono:
il calo ponderale
la restrizione di sodio
la restrizione di alcool
In merito al calo ponderale si è potuto stabilire che una diminuzione del peso corporeo medio tra i 5 e i 7 Kg può ridurre la pressione arteriosa mediamente di circa 10 - 20 mmHg, sia per la diastolica che per la sistolica, in soggetti con un sovrappeso superiore al 10% del peso ideale. Bisogna anche sottolineare che non tutti gli obesi sono ipertesi. Si è cercato di trovare le possibili cause della comparsa d’ipertensione negli obesi, fra tutte, quelle che sono risultate maggiormente attendibili sono:
la distribuzione del grasso viscerale;
la morfologia delle cellule adipose;
l’ipotesi su base ormonale.
La restrizione di sodio si è visto avere notevole influenza nei soggetti ipertesi e in quelli predisposti, anche se a tale restrizione rispondono “soltanto il 50 - 60%”.
Raccomandazioni Dietetiche per l’iperteso:
· Aumentare il consumo di frutta e vegetali.
· Consumare carne rossa (vitello) non più di tre (3) volte a settimana.
· Non aggiungere sale alle pietanze, si può dare sapore al cibo con altri condimenti (prezzemolo, origano, aglio, pepe, ecc)
· Consumare alcool con moderazione: non più di 2 bicchieri di vino al giorno per l’uomo e 1 per la donna.
· Aumentare il consumo di pesce in quanto ricco di Omega – 3 ,specialmente il salmone ed il tonno.
· Auntocontrollarsi con il consumo di dolci e bevande zuccherate.
· Sostituire i formaggi salati con quelli non salati.
· Eliminare il consumo di alimenti conservati in sale, lattine , insaccati, scatolame e affumicati.
· Preferire il pane e la pasta ridotti in sale.
Alimenti Conservati e Trasformati Ricchi di Sale
Questi alimenti devono essere eliminati o almeno molto diminuiti nell’alimentazione della persona che soffre d’ipertensione.
· Olive da tavola conservate
· Verdure sott’aceto
· Prosciutto crudo (dolce)
· Prosciutto cotto
· Salame Milano
· Mozzarella di mucca
· Provolone
· Formaggino
· Parmigiano grattugiato
· Tonno sott’olio
· Patatine al sacchetto
Raccomandazioni Utili per realizzare una dieta con circa 2 gr di Na+ (sodio)
· non utilizzare sale a tavola
· ridurre all’indispensabile il sale per la preparazione e per la cottura dei cibi
· evitare i cibi “trattati” con sale, essiccati o in salamoia
· evitare i formaggi grassi e salati, preferire lo yogurt scremato, la mozzarella, ricotta e giuncata
· sostituire il pane comune con pane senza sale, stessa cosa per i sostituti del pane (grissini, crostini, fette, crakers ecc.)
· evitare acque minerali ricche di sodio e bicarbonato di sodio
· Evitare i dadi per brodo
· Usare spezie per dare sapore al cibo ed evitare l’uso del sale.






domenica 10 luglio 2011

La salute dei nostri denti passa anche attraverso ciò che mangiamo.





La carie dentaria è un processo patologico di natura infettiva che provoca una progressiva e, se non arrestata, irreversibile distruzione del dente. La sua formazione è determinata da alcuni fattori: la presenza di microrganismi specifici, le caratteristiche strutturali del dente e la dieta cariogena, cioè ricca di zuccheri. I cibi cariogeni, in particolar modo il saccarosio, una volta introdotti nella bocca, entrano in contatto con la placca microbica. I batteri in essa contenuti trasformano gli zuccheri in acido. Questo svolge la sua azione sulla superficie del dente, dando luogo ad una demineralizzazione del dente stesso che può evolvere fino a determinare una vera e propria carie.
Oggi la carie colpisce soprattutto i bambini, gli adolescenti e i giovani adulti, e la sua frequenza diminuisce dopo i quarant’anni. Parliamo di un problema di salute pubblica che ha costi importanti: a 6 anni di età, quasi i due terzi dei bambini hanno già almeno una carie. In giovane età è infatti più spiccata la sensibilità verso il sapore dolce, spinta ed amplificata dall'industria alimentare che propone cibi molto appetitosi ma anche molto zuccherati. Si calcola che entro i 6 anni di età, quasi i due terzi dei bambini sviluppino almeno una carie. Il genitore può cercare di educare il palato del figlio diminuendo il contenuto di zucchero negli alimenti fatti in casa. In ogni caso, senza privare troppo il bambino, è fondamentale imporre ed insegnare l'importanza di una corretta igiene orale.
Un'alimentazione corretta per la salute dei denti, deve seguire alcune regole fondamentali:
Ridurre il consumo di cibi e bevande contenenti zuccheri: caramelle, chewing-gum, cioccolato, dolciumi in generale, biscotti, torte, merendine, bibite zuccherate tipo coca-cola, aranciata, succhi di frutta.
Se i dolci devono essere consumati è meglio che facciano parte del pranzo o della cena o della colazione.
Preferire spuntini a base di pane, frutta o prodotti moderatamente salati.
Dopo il consumo di alimenti dolci, morbidi e gommosi, è necessario lavare sempre i denti.
Sono presenti in commercio bibite e succhi di frutta senza zuccheri aggiunti e caramelle e chewing-gum contenenti al posto del comune saccarosio il sorbitolo o altro dolcificante non attaccabile dai batteri, quindi non cariogeni.
Molti frutti polposi, ma in particolare la mela, hanno sui denti un prezioso effetto detergente.

lunedì 4 luglio 2011

Insonnia: curiamola a tavola.





Sconfiggere l'insonnia?



Spesso è facile, basta scegliere gli alimenti giusti. Così si scopre che se pane, pasta e riso favoriscono il sonno e aiutano l'organismo a rilassarsi, patatine in sacchetto, salatini e minestre con dado da cucina rendono più difficile la caduta tra le braccia di Morfeo. Secondo recenti studi, sono 12 milioni gli italiani che soffrono di disturbi del sonno all'origine anche di depressione, stanchezza diurna e pessima qualità della vita. D'altra parte l'insonnia è considerata un'autentica malattia sociale che influisce non poco nei rapporti di lavoro, familiari e personali e che, peraltro, amplifica anche altre malattie indotte dallo stato di ansia come gastrite, ulcera, meteorismo, malattie della cute e delle mucose. Inoltre, chi ha il vizio fuma di più, sul lavoro si diventa meno propositivi e nella guida aumentano i pericoli di incidenti indotti dai colpi di sonno.
Oggi si sa anche che alcuni neurotrasmettitori (sostanze chimiche che modificano la trasmissione di un impulso tra i nervi o tra un nervo ed un muscolo¹) e alcuni ormoni sono responsabili del funzionamento del ciclo del sonno, e queste sostanze dipendono direttamente da alcuni nutrienti provenienti della nostra alimentazione. Per questo motivo l’ alimentazione ha influenza sulla qualità e sulla quantità del sonno nell’uomo. Infatti ci si addormenta difficilmente a digiuno o comunque non sazi, ma lo stesso accade nei casi di eccessi alimentari, in particolare con cibi pesanti o con sostanze eccitanti.
Ecco le principai cause alimentarii dei disturbi del sonno :
· Poco tempo per mangiare: lo stress o l’ansia modificano il ritmo circadiano. Questo ritmo controlla il ciclo orario della liberazione degli ormoni e dei neurotrasmettitori che regolano il tempo di sonno e veglia. Quindi, se alterato, provoca anche alterazioni nella liberazione delle sostanze chimiche (ormoni e neurotrasmettitori) e si sbilancia il corretto ciclo o ritmo sonno-veglia. Alcune situazioni della vita quotidiana favoriscono la modifica del ritmo circadiano, come ad sempio esempio: lunghi viaggi, orari di lavoro notturni, lavori a turno, tensione nervosa accumulata, ecc. Questi ed altri motivi provocano nei soggetti una bassa qualità del sonno, e provocano anche una inadeguata alimentazione, visto che ci si ritrova a mangiare qualsiasi cosa si trovi a portata di mano, senza rispettare orari regolari di pasti e generalmente si scelgono alimenti meno nutrienti e più calorici. Il non avere orari fissi di sonno né di pasti porta a uno scarso controllo nelle funzioni generali dell’ organismo.
· Pasti abbondanti o poco frequenti durante la giornata: le cene abbondanti e ricche di proteine (carne, uova, pesce), i grassi, il prosciutto, i formaggi grassi e i fritti provocano nelle ore serali e notturne una maggiore secrezione di acido cloridrico nello stomaco (più del normale), aumentando il pH acido dello stomaco, specialmente se la cena è accompagnata da alcool e caffè. L’eccesso di proteine durante la cena provoca una diminuzione nella sintesi di serotonina , e aumenta la produzione di Adrenalina aumentando lo stato di allerta nel nostro corpo. In queste circostanze, la digestione si rende più difficile e più lenta, provocando difficoltà ad addormentarsi e sintomi quali: acidità, reflusso, ardore, nausea e sensazione di vomito se si va al letto con lo stomaco troppo pieno immediatamente dopo aver mangiato. Questi sintomi disturbano il sonno e non permettono un riposo di qualità.
· Mangiare pasti troppo distanti l’uno dall’altro: passare molte ore senza mangiare provoca un aumento della temperatura corporea e rende più difficile il sonn.
· Cibi troppo conditi ed eccitanti: il piccante, la caffeina, il the, la cioccolata e il ginseng provocano euforia perchè stimolano le connessioni nervose del cervello. Il consumo continuo ed esagerato di questi stimolanti provoca un guasto nervoso e quindi difficoltà nel dormire. L’eccitante più potente per il cervello è l’alcool, che distrugge totalmente il ciclo circadiano e non permette un riposo salutare.
· Intolleranze Alimentari: le persone allergiche ad alcuni alimenti o aminoacidi, tipo fenilalanina, istamina o tiramina, hanno sintomi gastrici che alterano il ciclo del sonno, poichè a partire da questi aminoacidi si sintetizzano adrenalina e noradrenalina , che sono neurotrasmettitori che stimolano la veglia a scapito del sonno.
Le cause dei disturbi del sonno sono quindi molteplici, ma basta solo determinare quella specifica per poter dare al soggetto la soluzione giusta. In alcuni casi, la soluzione è di tipo alimentare.A volte si tratta di una semplice carenza di magnesio, calcio o vitamine B1 o B6.

Ecco un semplice schema che mostra gli alimenti adatti a favorire un buon sonno e quelli da evitare.
CIBI CATTIVI: patatine in sacchetto, piatti con dado da cucina, cioccolato, cacao, caffé, té,curry, pepe, paprika, superalcolici, salatini, alimenti in scatola.
CIBI BUONI: pasta, riso, pane, orzo, lattuga, radicchio rosso, cipolla, aglio, zucca, rape, cavolo, formaggi freschi, yogurt, uova bollite, miele in infusi caldi, latte caldo, frutta dolce, dolce.