venerdì 24 giugno 2011

Allergia al latte vaccino








La Allergia alle Proteine del Latte Vaccino (APLV) è una patologia relativamente frequente in età pediatrica. Diversi studi della letteratura hanno indicato che, quando viene diagnosticata secondo criteri rigorosi, interessa circa il 1.9-2.5% dei bambini di età inferiore a 1 anno. Responsabile del frequente sospetto è la molteplicità dei quadri clinici con cui si può manifestare: nel 50-60% dei casi si presenta con disturbi gastrointestinali (scarso accrescimento, diarrea cronica o recidivante, vomito o rigurgiti frequenti, coliche gassose, etc), nel 50-70% cutanei (eczema atopico, orticaria, angioedema, etc) nel 20-30% respiratori (rinite o wheezing recidivante) o nel 5-9% sistemici (anafilassi). Il polimorfismo clinico riflette probabilmente differenze nella predisposizione genetica e nell’esposizione ambientale all’alimento, che influenzando l’assorbimento gastrointestinale ma anche il tipo, l’entità e la persistenza della risposta immune, condizionano l’epoca dell’esordio e la suscettibilità d’organo.
La dieta di eliminazione, cosi’ come la successiva dieta terapeutica, deve prevedere la assoluta assenza di proteine del latte vaccino dalla dieta del bambino, o dalla dieta materna nel caso che il bambino sia allattato al seno.
ConsigliLeggere l'etichetta L'unica soluzione possibile al problema dell'allergia al latte è eliminarlo dalla dieta insieme: - ai latticini, ovvero i derivati del latte venduti freschi (yogurt, mozzarella, ricotta, caprino);- ai derivati del latte (cioè tutti i formaggi in genere, la panna e il burro);- ai prodotti a base di latte (gelati, creme e salse come la besciamella).Il latte, però, contenuto anche può essere in prodotti "insospettabili" (vedere riquadro sotto). Per questo motivo, chi è allergico a questo alimento, prima di ingerire qualsiasi prodotto dovrebbe leggerne attentamente l'etichetta. Ciò non è tuttavia sufficiente per mettersi al riparo da brutte sorprese.A volte, infatti, il latte può far parte di un altro ingrediente. In tal caso, se la sua quantità è inferiore al 25 per cento, la legge non prevede che la sua presenza debba essere riportata sull'etichetta.Non esiste il vaccino Lo hanno confermato anche le recenti linee guida dell'Accademia di allergologia e immunologia clinica: a tutt'oggi non esiste alcun vaccino da prendere per bocca in grado di rendere tollerabile il latte. Nessuno studio ha, infatti, dimostrato l'efficacia delle cosiddette "cure desensibilizzanti", che consistono nella somministrazione graduale di capsule contenenti latte in diluizioni sempre crescenti, allo scopo di abituare l'organismo a tollerare l'alimento.Così, per il momento, l'unica cura possibile in caso di allergia al latte rimane quella di eliminare tutti gli alimenti che lo contengono.