martedì 18 febbraio 2014

Il tessuto adiposo addominale


L’adiposità può essere localizzata o diffusa. Nel caso dell’adiposità localizzata il grasso adiposo si concentra in determinate parti del corpo, infatti nelle donne le zone più colpite dalla presenza di adiposità sono i fianchi, i glutei e le cosce, mentre negli uomini il grasso adiposo si concentra intorno ai fianchi. Le cause di questi accumuli localizzati di adiposità sono da ricercare nell’ambito della genetica, in quanto dipendono dalla razza, dal sesso e dalla funzionalità ormonale, oppure sono legate al fattore ambientale, in particolare al tipo di alimentazione, stile di vita sregolato e utilizzo di farmaci particolari.
L’adiposità diffusa rappresenta una condizione diversa rispetto all’adiposità localizzata poiché si tratta di una vera e propria patologia le cui cause riguardano problematiche più serie come l’ipotiroidismo, patologie del metabolismo e l’insulino-resistenza, ovvero quando le cellule dell'organismo diminuiscono la propria sensibilità all'azione dell'insulina con la conseguenza che l’organismo, per reazione compensativa, rilascia una quantità eccessiva di questo ormone che è elemento fondamentale del grasso adiposo.
Il grasso addominale è  quindi una risposta biologica caratterizzata dall’aumento del pannicolo adiposo in zona ventrale ed è in relazione a svariate abitudini o patologie, ognuna per motivi diversi culminante in un aumento eccessivo dell’ingombro.  Per molti secoli precedenti all’attuale però il grasso addominale non era considerato con allarme dalle persone, ma rappresentava uno dei segni del benessere sociale e nutrizionale. La forte riduzione del problema della fame nel secolo scorso, peraltro solo in alcune parti del globo e il mutato senso estetico, hanno trasformato totalmente la percezione del paziente di fronte allo specchio e la valutazione  del proprio grasso addominale.
Alla luce di quanto detto e’ importante che l’eliminazione del  grasso addominale prevede una dieta varia e bilanciata.


1) è importante consumare ogni giorno un'ampia varietà di cibi salutari (cereali integrali, verdure, pesce, carne magra, legumi, latticini magri, oli vegetali, frutta fresca e secca).
2) Nessun alimento dev'essere demonizzato. Bisogna comunque evitare il consumo di alimenti contenenti troppi grassi idrogenati, saturi o zuccheri. Non bisogna quindi temere i carboidrati, ma è importante sostituire quelli semplici (ad alto indice glicemico) con quelli complessi (legumi, verdura, avena).
3) Non lasciarsi sedurre da mode alimentari o da diete che estremizzano qualche concetto, come l'iperproteicità o la restrizione di carboidrati
4) Adottare i modelli alimentari tipici della dieta mediterranea, riducendo leggermente la percentuale glucidica (dal 65 al 55-50%) ed innalzando leggermente quella proteica e lipidica (25-30% per i grassi e 20% per le proteine).
5) Sfruttare a proprio vantaggio gli alimenti ed i prodotti "brucia grassi". Caffeina, guaranà, arancio amaro, peperoncino, cacao, the scuro, fucus e garcinia, hanno spiccate caratteristiche termogene (innalzano il metabolismo basale costringendo il corpo a bruciare più calorie). L'importante è non abusare di questi prodotti, per evitare effetti collaterali come irrequietezza, tremori, nervosismo e tachicardia.

6) Consumare pasti piccoli, frequenti e ben bilanciati. I picchi insulinici (favoriti da pasti troppo abbondanti e sbilanciati a favore dei carboidrati), insieme al digiuno prolungato, sono infatti i maggiori responsabili dell'accumulo di grasso a livello del ventre.